Da “Il taccuino dell’architetto condotto“, Giambellino 2015, Skira
E’ inutile illudersi,il problema delle periferie è grandissimo e complesso e non pretendiamo certo di risolvere questioni stratificate da tanto tempo; tuttavia un anno passato al Giambellino con i quattro giovani architetti del G124 è stato importante per cercare di capire come la città si laceri negli orli, proprio come un abito strappato. Così per rammendare c’è bisogno di partire dai bordi, utilizzando uno sguardo eccentrico, un pensiero in cammino, che gira intorno alle cose come su una linea curva di circonferenza senza penetrare in centro. Penso che per capirle sia necessario abbracciare le cose. Forse per ripensare il mondo è proprio dal margine della periferia che l’architettura, dopo tanti fallimenti, potrà rinascere riponendo fiducia nella vulnerabilità e nella contaminazione.
Testo di Marco Ermentini