Leggendo l’inserto del Sole 24 Ore della scorsa domenica, mi ha molto colpito l’affermazione di Federica Pellegrini che parla della sofferenza che ogni conquista porta con sè. I giovani visitatori del nostro blog potrebbero trovare in questo articolo un valido spunto di riflessione. Daria
“Siamo masochisti noi nuotatori, ci piace arrivare a sentire male. Ma nella sofferenza ambisci a qualcosa di grande” così esordisce Federica Pellegrini nell’intervista con Roberto Perrone sul Corriere di domenica 2 agosto. Verrebbe voglia di aggiungerle alle medaglie una laurea ad honorem in filosofia, perchè con questa semplici parole Federica ha dato espressione ad un concetto antico a radicato nella storia del pensiero, dall’antica Grecia in poi. L’idea di una disciplina del corpo che fa tutt’uno con quella dell’ anima,l’ accettazione del dolore e del sacrificio come chiave d’accesso a una perfezione superiore.
Per decenni la sociologia di ispirazione marxista non ha fatto che denigrare ogni forma di competizione sportiva come oppio dei popoli e icona del capitalismo più bieco. [..] La vergogna di Calciopoli, gli scandali del doping hanno alimentato ulteriormente questi stereotipi.
Quando dici che per vincere bisogna soffrire, interpreti il meglio della nostra cultura, forse più calvinista che cattolica. Tu così bella, dai una lezione a tanti coetanei che pensano di vincere senza fare sforzi[..]. “Non sono interessata a tv e spettacolo” hai detto al tuo intervistatore. E noi ci siamo stropicciati gli occhi, increduli. Federica for president!
Riccardo Chiaberge
Il Sole 24 Ore Domenica 2 agosto