Proprio oggi ho ascoltato alla radio che la Cina ha lanciato nello spazio la sua prima navicella.
E’ solo l’inizio di un più ambizioso programma per l’ esplorazione dello spazio che vede in corsa anche Brasile ed India.
Questo avviene nel momento in cui gli Stati Uniti d’America decidono di ridurre drasticamente il loro budget destinato alla NASA.
E’ solo una delle tante prove che gli equilibri economici e di potere del mondo, ai quali eravamo finora abituati, si sono profondamente modificati.
La cosa non meraviglia più di tanto se si è di ritorno da un viaggio in Cina.
A Shanghai si ha l’impressione di stare a New York City: ad oggi sono circa 4000 i grattacieli tirati su in meno di dieci anni.
Architetture di sogno ti riempiono gli occhi camminando lungo il Bund, il lungofiume che segna e caratterizza la città.
La vista che si gode dal “Bar rouge” o dalla terrazza dell’Hyatt Hotel mozza il fiato…!
Ci sono oggi più Ferrari a Shanghai che a Maranello….
Per strada però ci si inbatte subito in una nuova classe sociale: i mendicanti che sono veramente tanti.
Una contraddizione del benessere che a noi europei non dovrebbe poi far tanta impressione.
Povertà e ricchezza esagerata sembrano convivere, almeno per il momento, in assoluta armonia, grazie ad un regime non certo troppo tenero con il dissenso.
Con la Rivoluzione Culturale si è cancellata quasi del tutto la memoria storica in Cina.
A Pechino resta del passato soprattutto la Città Proibita: bella quasi quanto quella che Bernardo Bertolucci ci ha fatto vedere nel suo film…
Viaggiando per la sconfinata Cina impressiona l’ enorme folla di giovani che da una parte bruciano incensi o pregano nei templi buddisti rimasti o di recente edificati, come alla ricerca di una spiritualità e di un passato perduti e dall’altra si accalcano e sgomitano per entrare nei musei, alla ricerca di una egemonia culturale ormai nelle loro mani.
A questa folla, a Shanghai, invece, fanno da contrappasso i numerosi turisti europei, soprattutto italiani, che con l’alibi dell’Expo, affollano gli innumerevoli negozi di oggetti ed abbigliamento contraffatti, alla ricerca del vestito “autenticamente” taroccato.
Un viaggio in Cina vale la pena; anche solo per poter rapidamente constatare che la leadership del mondo è passata di mano!
I cinesi hanno ormai tutto, sono oltre un miliardo e trecento milioni ed hanno tanta voglia di viaggiare, di vedere il resto del mondo.
Sicuramente vorranno condividere il nostro patrimonio culturale, i nostri musei, vedere Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo.
Sarebbe questa la grande occasione, da non perdere, che potrebbe aiutarci a risollevare la nostra dissestata economia.
Siamo però preparati ad accoglierli?
Siamo veramente in grado di sfruttare adeguatamente questa inaspettata occasione?
Ho tanti dubbi in proposito!
Elmo Mannarino