Riceviamo da un nostro amico, sostenitore e firmatario una riflessione sul recente caso Bertolaso:
Bersani, ondivago, non è stato capace di tenere dritta la barra del caso Bertolaso sul problema della pretesa ‘emergentizzazione’ della società italiana, che necessariamente -prima o poi- genera mostri di corruzione.
I primi due giorni, distinguendo la responsabilità personale dalla questione politica sembrava esserci riuscito.
Il centro-destra, invece, seguendo l’appello di Letta, fa quadrato: se cade Bertolaso, è un colpo fatale al Berlusconismo!
E oggi la potenza di fuoco dell’informazione di regime ribalta le aperture di revisione e critica del sistema che le stesse interviste di Bertolaso di ieri avevano prodotto.
Il dibattito torna sul falso problema se Bertolaso sia o non sia corrotto lui stesso.
A parte il fatto che il suo delirio non sembra proprio quello del corrotto; se anche fosse, la sua corruzione sarebbe una conseguenza e non la causa del disastro a cui assistiamo.
Bertolaso ha pensato di essere DIO (o più modestamente il Deus ex machina della comica greca).
Sotto il cappello di uno che è sicuro di essere DIO, aveva creato una macchina mostruosa, che tendeva a estendersi in ogni campo, ritardando la riforma dello stato e generando grandi occasioni di corruzione.
Ecco, lo scandalo di questi giorni era ed è una opportunità per svelare l’impostura dell’Italia Berlusconiana del fare e smontare le messianiche attese dell’opinione pubblica italiana intorno a questa proliferazione di personaggi straordinari che non dovrebbero proprio esistere in una democrazia.
Enzo Caputo