alla pag. 94 del testo si legge:
“Il bambino mira a che la madre risponda al suo appello: il vero oggetto della sua domanda è l’amore della madre. Desidera di essere desiderato come soggetto: il che equivale a dire come non-oggetto. Ma se la madre acconsentirà a tutte le richieste del bambino – rimpinzandolo di cibo, di doni, di baci, di precetti, di tutele e di indottrinamenti – finirà per sminuirlo, riducendolo a mero soggetto del bisogno e soltanto a oggetto d’amore. Come tale, lui continuerà a domandare altro, ossia ciò che la madre non gli dà e non può dargli: poiché questo qualcosa non è un oggetto, ma il dono di ciò che lei non ha. (H. Borch-Jacobsen, 1999).”