Ecco! Anche quest’anno siamo sotto l’assedio del popolo degli illusi chocomaniaci!
Porteremo pazienza, come sempre, imprecando un po’ tra i denti quando per andare a prendere i figli a scuola, il sabato, ci mettiamo un’ora invece di dieci minuti.
Però l’edizione 2011 di Eurochocolate per me si riassume tutta nello striscione appeso al cavalcavia di via Mario Angeloni.
Vi campeggia la scritta cubitale “GIM’ CH’ E’ BULO” (peraltro i perugini mi dicono che non si scrive così).
Abbiamo toccato il fondo…
Questa città sta scivolando su una china davvero brutta.
Propongo Roco, il mai troppo celebrato cantore de “LA SILVANA AL MINIMETRO'”, che allieti il passaggio della transumanza cioccolataia dal medesimo cavalcavia spandendo le note del ritornello che appunto recitano “gim che è bulo”… almeno si darebbe un senso compiuto alla cosa.
Ora mi domando cosa si sia voluto ottenere apponendo questo singolare saluto sulla via maestra che conduce al rutilante mondo delle statue di cioccolata in piazza, posto che probabilmente nessuno al di fuori dei perugini può capirne il senso e il significato.
O si presume che Roco abbia raggiunto una fama internazionale o siamo sempre più giù, dentro una triste e patetica autocelebrazione di carattere, permettetemi, un po’ onanistico.
Carlotta Belloni