Visita a Palazzo Reale a Milano per la mostra su Salvador Dalì.
Ottima scelta dei lavori del pittore dai baffi dipinti, ma soprattutto due meraviglie: una lunga intervista al maestro spagnolo, nella quale tutto l’essere Dalì viene fuori con divertimento e potenza; un fantastico cartone animato disegnato da Dalì stesso e prodotto dalla Disney, una vera festa visiva, una gioia di intelligenza e creatività.
Peccato che la Disney non lo commercializzi, sarebbe interessante saperne il motivo.
Ttutto bene quindi? Certo che no!
L’illuminazione dei quadri di Dalì è terrificante, costringe il visitatore a continue contorsioni per capire almeno un pò di cosa si tratti.
Poi faretti fulminati, cosicchè una metà dell’opera è al buio, l’altra invisibile per quanto detto sopra.
Finito? Ovviamente no!
La lingua inglese non viene parlata da alcun addetto alla mostra, costringendo a comiche pantomime gli sfortunati stranieri che cerchino una toilette o una informazione.
Ora basta? Eh no!
Le simpatiche scolaresche meneghine, oltre ad esprimersi con fonemi gutturali incomprensibili, per un maggior godimento dell’arte di Dalì toccano con le manine piene di panini e merendine i quadri, sotto gli occhi inteneriti delle ineffabili custodi.
Quando si dice maneggiare la materia!
Allora andiamo a Roma.
Ah, il passeggiare tra erbacce e spazzatura!
Nell’incuria e nel degrado del decoro urbano che sicuramente il sindaco di Roma Caltagirone (si, è il vero sindaco, il sig. Alemanno gli scalda la sedia) cura personalmente.
Almeno a Napoli e Palermo la spazzatura viene esposta in cumuli e piramidi, a Roma no, viene spalmata accuratamente dovunque, vera democrazia dello sporco.
E poi mura romane crollanti, Bondi non sa, scuole cadenti, Gelmini assente, ministeri stile Mumbay, Brunetta non ci arriva… che dire, se il paese è lo specchio della classe politica e viceversa, siamo campioni del mondo!
Marco Pedercini