Italia Nostra ha organizzato una giornata di studio, “La città venduta. Vent’anni di urbanistica contrattata” e lancia un interessante decalogo per salvare le nostre città, svilite e svendute da anni di urbanistica non pianificata secondo esigenze oggettive ma frutto di interessi particolari, mercato di spazi tra pubblico e privato, fallimento del “modello urbanistico” italiano che ha magnificato per anni l’ edilizia come unico rimedio economico capace di risollevarci dalla crisi legata alle grandi opere.
Lo riporto di seguito sperando che, leggendolo, a qualcuno venga qualche buona idea…
1) La città è un bene comune e deve garantire gli interessi collettivi;
2) moratoria generalizzata sulle nuove urbanizzazioni per rigenerare città e campagne;
3) ripristino della legalità: no ai condoni, no ai piani casa;
4) no a strumenti che vanificano la pianificazione ed esclusione dell’iniziativa privata;
5) ripristino della destinazione originaria degli oneri di urbanizzazione;
6) rilancio della pianificazione urbanistica;
7) riaffermazione della tutela dell’identità culturale e dell’integrità fisica;
8 ) recupero delle immense periferie degradate cresciute negli ultimi decenni;
9) mobilità sostenibile e integrata: incentivazione del trasporto pubblico;
10) partecipazione di cittadini e associazioni alle scelte urbanistiche.
Carlotta Belloni