Perugia si è svegliata da un sonno, ci sembra, un po’ colpevole!
Infatti l’operazione “Apogeo” eseguita dalle forze dell’ordine a Perugia, ed in tutta Italia, ci ha messo di fronte ad un fatto inequivocabile: le mafie sono presenti in Umbria e… che presenza!
Circa 100 milioni di euro di beni confiscati la dicono lunga sul grado di penetrazione del cancro mafioso nella nostra regione.
Ora ci troviamo di fronte ad un grande e drammatico buco nero: l’area ex Margaritelli a Ponte San Giovanni.
Una vera bomba ecocittadina, centinaia di appartamenti, in pieno centro urbano, candidati a diventare una malattia urbana.
Il tutto nell’assordante silenzio delle Istituzioni.
E’ probabile che questa storia di mafie, corruzioni, sequestri, truffe, degrado andrà avanti per un bel pò di tempo.
E’ anche probabile che se i cittadini si faranno protagonisti principali della gestione dell’area ex Margaritelli non si finirà per avere un centro di degrado al centro.
Anche per questo riteniamo che l’assemblea organizzata dall’Associazione LIBERA il 4 novembre alle 21,30 presso il CVA di Ponte San Giovanni sia un momento fondamentale per il futuro della comunità.
La feccia delle mafie si combatte anche con la presenza e l’attenzione dei cittadini al proprio territorio, quindi perperugia ed oltre appoggia incondizionatamente l’iniziativa di LIBERA.
E ovviamente la presenza e la partecipazione delle Istituzioni costituisce l’indispensabile corollario.
A tutto questo si aggiungono le notizie di indagini per corruzione in merito alla compravendita di terreni destinati ad accogliere, a San Martino in Campo, il nuovo centro Ikea.
Cosa sta succedendo?
E’ troppo aspettarsi una qualificata presenza istituzionale il 4 novembre?
Ma soprattutto, i cittadini vorranno finalmente assumersi la responsabilità di guidare le rappresentanze politiche invece di accontentarsi di… innocenti silenzi?
Il rischio evidente è che l’area ex Margaritelli divenga un cancro che impesterà Ponte San Giovanni, tra degrado e abbandono.
perperugia ed oltre farà da amplificatore per tutto ciò che i cittadini del Ponte esprimeranno.
La politica faccia il suo lavoro.
E non si pensi che c’è tempo: è ora che tutti si assumano le responsabilità che competono ad ognuno.
Ci vediamo il 4 novembre, non solo per urlare un sacrosanto sdegno, ma anche e soprattutto per costruire un fututro degno.