Si è tenuta a Terni la IV edizione di ‘Strada facendo‘, incontro pubblico organizzato dalle associazioni Libera, Gruppo Abele, CNCA in collaborazione con il Comune di Terni e la Regione dell’Umbria.
I sottoscritti Walter Cardinali e Maurizio del Pinto, coinvolti nei lavori, desiderano partecipare la loro proficua esperienza.
Sono stati coinvolti oltre 70 relatori e si sono iscritti circa 1.200 operatori sociali, educatori, volontari, insegnanti, studiosi, sindacalisti e molti giovani che si sono confrontati con amministratori pubblici e con politici.
Gli argomenti affrontati in tre giorni di intensi dibattiti, molto partecipati, incidono e spesso soffocano la vita di tante persone: il lavoro, la casa, lo stato sociale, l’immigrazione, il futuro dei giovani, il carcere e le politiche penali.
Tali questioni sono state oggetto di dibattito in altrettanti ‘cantieri’ che rimarranno aperti per arricchire il dibattito pubblico cui partecipa volentieri il nostro blog.
Al termine del meeting è scaturito il testo della Carta di Terni per un nuovo welfare.
“LA CARTA DI TERNI PER UN NUOVO WELFARE”
Le associazioni non profit, le organizzazioni del volontariato, le rappresentanze dei lavoratori e degli studenti, gli operatori che lavorano nei servizi e le persone che ne fruiscono, i funzionari e gli amministratori locali, riuniti a Terni per confrontarsi sulle ricadute sul sociale della crisi economica sono concordi nel farsi promotori dei seguenti orientamenti e proposte:
Il lavoro
– Dotare di caratteristiche universali gli ammortizzatori sociali, superandone l’attuale frammentarietà e relatività, facendone uno strumento di indispensabile ridistribuzione e sostegno del reddito a favore dei lavoratori;
– Superare la legge 30 riducendo a non piu’ di tre le tipologie dei contratti di lavoro (di apprendistato, di ingresso, di stabilità), garantendo pur nella mobilità la continuità formativa occupazionale;
– Determinare un piano per il lavoro stabile e di qualità fondato su scelte di rilancio economico orientato alla tutela dell’ambiente, della sostenibilità e all’equità
La difesa del diritto alla casa
– Passare dall’investimento sul mattone all’investimento sul diritto all’abitare. La città è un bene comune, la casa è un diritto costituzionale;
– Oggi ci sono troppe famiglie senza casa e troppe case senza famiglia. E’ possibile un incontro tra domanda e offerta nell’equità e nel rispetto dei diritti di tutti;
– Rafforzare ed estendere le misure per il rispetto della legalità nell’edilizia e nel mercato immobiliare.
Il Welfare
– Difendere e rilanciare il progetto di valorizzazione delle comunità locali contenuto nella legge 328;
– Definire e finanziare i livelli essenziali di assistenza nel sociale;
– Costruire un patto nazionale per il sociale.
La Costituzione e la realizzazione del Servizio Sanitario Nazionale
– I principi del sistema sanitario nazionale non hanno bisogno di essere riformati. Il rischio è il venir meno della universalità di eccesso e di fruizione delle cure;
– La spesa sanitaria è già al di sotto della spesa media europea. Puo’ essere diversamente orientata, non ulteriormente diminuita;
– Il rilancio della partecipazione e del coinvolgimento a tutela della salute dei cittadini richiede trasparenza. La trasparenza delle decisioni e dei metodi è anche il presupposto per le valutazioni ed il controllo democratico.
Il carcere
– Ridare fiato ed opportunità alle misure alternative, in pochi anni drasticamente crollate e sottoutilizzate. La “cassa delle ammende” è stata istituita per i progetti di riabilitazione e reinserimento e deve essere utilizzata per tale finalità;
Istituire il garante nazionale per i detenuti, ed anche per gli stranieri nei CIE, autonomo dal potere politico, oggi strumento indispensabile a fronte del forte indebolimento dei diritti delle persone ristrette. Il carcere priva le persone della libertà, non degli altri loro diritti;
Predisporre un’iniziativa referendaria (popolare o regionale) per abrogare le norme che oggi trattengono in carcere persone che invece potrebbero essere meglio aiutate con interventi sociali e sanitari.
I diritti negati dei migranti
– Non è accettabile la configurazione del reato di clandestinità, la creazione di fatto di un codice differenziale per i cittadini italiani e stranieri, la negazione dei diritti di cittadinanza per le persone nate in Italia o da lungo tempo in possesso del permesso di soggiorno;
– Contrastare il lavoro nero e approvare il disegno di legge sul reato di grave sfruttamento lavorativo come voluto dalle direttive europee e abolire le forme di schiavitù dei migranti con l’uso dell’articolo 18 della legge sull’immigrazione;
– Rilanciare un discorso autorevole sull’immigrazione che ci vede impegnati in percorsi di protezione, di integrazione, di advocacy e di incontro tra italiani e stranieri per contrastare atteggiamenti razzisti e xenofobi;
– In tutti questi ambiti evidenziati i giovani sono in primo piano.
Si rimarca come i giovani costituiscono una risorsa del presente, la necessità di valorizzarne capacità ed iniziative, fornendo loro opportunità, attenzioni educative e garantendo tutti i necessari diritti alla loro crescita con l’impegno di cedere quote di potere e di rappresentanze reali.
Terni, 7 febbraio 2010
Walter Cardinali
Maurizio del Pinto