Riceviamo da un nostro iscritto, Don Aldo Antonelli, e volentieri pubblichiamo.
‘Non so se Massimo Gramellini è credente o meno.
Ma il suo sdegno è anche il mio.
Ed anche le sue parole sono mie’.
Don Aldo Antonelli
La Casta pellegrina di Massimo Gramellini (“La Stampa” del 3 agosto 2011)
“La notizia che il Parlamento resterà chiuso fino a metà settembre per consentire a duecento deputati e senatori di fare un pellegrinaggio in Terrasanta ha ridato un po’ di fiato ai mercati, ma ha gettato nel panico la Terrasanta.
Il sospetto è che, vista l’aria che tira in Italia, decidano di rimanervi per sempre. Permane un fitto mistero sulle ragioni vere della visita. Escludiamo che siano interessati a studiare lo stile di vita di Gesù. Mentre potrebbero nutrire una curiosità professionale per i mercanti del Tempio e per uno dei due ladroni crocefissi, quello non pentito.
L’ipotesi che vogliano girare un remake di «Brancaleone alle Crociate» è destituita di ogni fondamento: non hanno il senso del ridicolo. Così come è improbabile che intendano fondare un nuovo ordine templare: non hanno neanche il senso del tragico.
Qualcuno immagina che vadano a chiedere una grazia, però lì il foro competente è Lourdes.
Qualcun altro spera che vadano a chiedere scusa, o pietà, però è a noi che dovrebbero chiederle, e potrebbero farlo comodamente dal salotto di casa, dove invece convocano le telecamere per accusarsi a vicenda di rubare.
Una penitenza? Ci crederemmo soltanto se marciassero a piedi scalzi e battendosi il telefonino intercettato sul petto. No, la motivazione più verosimile del pellegrinaggio, nonché la più coerente con la natura intima dei pellegrini, è che si tratti di una bella vacanza. Formalmente a spese loro, ma di fatto pagata con lo stipendio che noi gli verseremo puntualmente anche a settembre perché continuino a darci il cattivo esempio”.