pallacordaLunedì 28 giugno Consiglio Grande alla Sala dei Notari, convocato sul tema della vivibilità del centro storico di Perugia.
Con il Sindaco Wladimiro Boccali presenti 28 Consiglieri Comunali e sala affollata.
Il tema della vivibilità è stato introdotto dal Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Mariucci, poi la parola è passata ai politici, alle Associazioni, ai cittadini.
Per la maggioranza apre Cardone, Presidente della III Commissione Consiliare, che individua nel traffico privato, negli affitti in nero, nell’alcol e nella droga i motivi di una situazione sociale da sanare. Chiama ad una maggiore repressione della criminalità.
Tocca poi a Sbrenna, candidato Sindaco per la destra alle ultime comunali. Premette che ‘non ci voleva venire al Consiglio Grande’, ma poi c’è venuto, paragonandosi a Garibaldi e al suo… ‘Obbedisco!’. Dopo citazione latina di prammatica, bisogna dare atto a Sbrenna di aver svolto un intervento costruttivo, critico nei confronti della Amministrazione Locchi ma moderatamente benevolo con Boccali. Dice alcune cose che sottolineano la sua lontananza da questa destra: no alla
militarizzazione di Perugia, che è stata e deve rimanere una città libera; critica i tagli al bilancio dello sgoverno di destra, applaude al lavoro di polizia e carabinieri. E infatti la claque della destra non applaude il suo intervento.
Tocca poi al multicolore Riccini Ricci di “Immaginariofestival”, il quale Ricci sostiene che la sicurezza è solo una parte del problema città.
Arriva quindi Forlin dell’Associazione Augusta Perusia, che indica la soluzione in due punti: creare un reparto mobile di polizia, cacciare gli zingari..!
Conciso e dittatoriale. La claque applaude.
La creazione della Mobile a Perugia vede d’accordo Mariano, agente di PS sindacalista UGL. Lamenta la carenza di organici che limita lo sforzo della Polizia, reputa inutile il divieto di vendita degli alcolici nel centro storico.
E ora finalmente un siparietto leggero: prende infatti la parola la ricca e spietata Spagnoli, la quale racconta all’assemblea che girando lei per Perugia ‘sa tutto e come risolvere tutto’: militarizzare Perugia, cacciare tutti.
La sua claque personale applaude. Ed ecco la botta finale: controllare le iscrizioni all’Università (espellendo chi è un pò indietro con gli esami?). Chiude con un attacco alla sinistra: e va bene, ma anche alla destra. Da una che si definì ‘soldatino pronto ad obbedire agli ordini di Fini’…
Con Esposito della Sinistra Universitaria si torna a ragionare di cose serie: problema degli affitti, più trasporti pubblici, una lode all’ADISU per la questione abitativa, difendere le esigenze di tutti.
Goretti, sociologo, si lancia in un discorso forse un pò troppo complesso, nel senso che non si capiva un granchè e propone di tenere Consigli Grandi su praticamente tutto ma proprio tutto.
Pietrelli per i Grillini dichiara il centro storico vetrina e finestra della Regione e propone marchi doc per i prodotti umbri, si oppone alla militarizzazione di Perugia.
Piri sindacalista del SIULP (Polizia) racconta che gli spacciatori a Perugia sono quasi tutti tunisini e provengono dallo stesso quartiere di Tunisi, e individua nella creazione di un Consolato tunisino un possibile deterrente allo spaccio. Anche lui lamenta i tagli e chiama la cittadinanza a unirsi alle forze dell’ordine nello sforzo di combattere la criminalità. Invoca maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine.
Altro intermezzo, stavolta comico, ma non leggero! Sale sul palco tale Donti, duce di Forza Nuova. Non si capisce in che lingua si stia esprimendo, se di espressione si può parlare, torna però all’italiano prima per offrire 5 euro in cambio del silenzio ad un gruppetto di agitatissime contestatrici, poi per chiedere alle suddette contestatrici ragguagli su loro eventuali accoppiamenti con magrebini. Intervento di ALTISSIMO livello, forsennatamente appaludito da una (1) sventurata cittadina.
Il signor Abiuso fa un dettagliatissimo elenco delle attività commerciali che hanno chiuso nel centro storico.
Che dire? Stavolta l’Amministrazione la buona volontà l’ha messa in campo.
Lla risposta della città, casi umani a parte, ha indicato:

  • controllo e repressione dello spaccio;
  • censimento degli affitti in nero;
  • ritorno dei cittadini nel centro storico;
  • maggiore attenzione ai trasporti pubblici;
  • cura del decoro urbano;
  • maggiore presenza della Polizia Municipale;
  • no alla militarizzazione della città;
  • rispetto della tradizione di Perugia come città libera e aperta;
  • gli stranieri (quando puliti, belli, regolari) come valore aggiunto economico e culturale.

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