L’intervento di riqualificazione urbana in questo momento oggetto della Conferenza dei servizi, è utile per la città ed in particolare per la rivitalizzazione del centro storico?
Oppure il recupero dell’edificio del Mercato coperto e la ristrutturazione dell’intera area possono rappresentare un tassello di un’idea più ampia che oggi non pare esserci?
Quali sono le funzioni più idonee al luogo?
Quali le necessità della città?

Ecco alcuni degli interrogativi cui l’incontro pubblico, che si è svolto sabato 20 febbraio alla sala S. Anna in viale Roma a Perugia, ha tentato di dare risposta.

Su questi ed altri punti si sono confrontati i promotori  dell’iniziativa, ovvero associazioni nazionali come Italia Nostra, l’AIPAI (Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale), il Fai (Fondo per l’ambiente italiano), Legambiente, WWF Umbria, ed alcune tra le associazioni di cittadini più attive sui temi della politica locale quali La città di tutti, Vivi il Borgo, La tramontana. E’ intervenuto fruttuosamente l’architetto Massimo Ciuffini, uno dei progettisti dell’opera, mentre non è passata inosservata l’assenza degli Amministratori comunali, per quanto fossero stati invitati … peccato! Allo stesso modo è mancata la proposta di un progetto alternativo all’attuale, che pure ci si sarebbe aspettati dal titolo dell’incontro.

Nonostante ciò, sono venute fuori delle interessanti novità.
In primo luogo si è registrato l’apprezzamento pressoché unanime della qualità del progetto di restauro dell’edificio del mercato, pensata tenendo in debita considerazione la valenza storica dello stesso e del palinsesto architettonico che lo ospita.

Una discussione più problematica, ma che ha fornito spunti interessanti, ha riguardato la destinazione d’uso dell’opera. Il professor Franco Mancuso, docente di urbanistica allo IUAV di Venezia e Vicepresidente dell’AIPAI, ha offerto degli spunti importanti da cui far ripartire il dibattito, contestando la prevalenza della funzione commerciale che fa del progetto qualcosa di molto simile a un ipermercato e criticando altresì la marginalizzazione del mercato rionale. A suo avviso le funzioni da prevedere devono rappresentare una risposta alle reali aspettative della città, devono essere molteplici, diversificate e ciascuna deve essere disposta lungo un percorso coerente con le sue peculiarità. A tal proposito è stimolante l’dea, cui ha fatto cenno l’avvocato Urbano Barelli, Presidente di Italia Nostra Perugia, di istituire un Osservatorio sulle dinamiche cittadine e, nella fattispecie, del centro storico.

L’incontro ha inoltre fornito l’occasione per chiarire finalmente la questione della cubatura dello scavo che interesserà l’area di Piazza della Rupe, sotto la quale si realizzerà l’edificio ipogeo che fungerà da collegamento tra la stazione del minimetrò e il Mercato coperto. La cifra di 87.000m³, contro cui in particolare Italia Nostra scaglia i suoi strali, seppur corretta, non si riferisce al volume dello scavo ma ai metri cubi che il terreno occuperebbe una volta asportato dalla sua posizione originale. Lo sbancamento effettivo sarebbe invece di poco superiore ai 40.000m³.

Un suggerimento che ci sentiamo di aggiungere è di considerare la possibilità di un’ulteriore diminuzione del volume scavato, che si potrebbe ottenere prevedendo il dimezzamento del parcheggio sotterraneo, con conseguente riduzione sia dei costi sia dei rischi di instabilità da più parti paventati.

Un’ultima osservazione. Dalla discussione sembra emergere che l’obiettivo della riqualificazione dell’area sia quello di attrarre visitatori nel centro storico. Indipendentemente dai possibili miglioramenti del progetto, quello che ci chiediamo è se non sia piuttosto prioritario ripopolare il centro di residenti.

Monica Marchesini
Mario Pertosa