E’ di questi giorni la notizia che il bilancio del maximetrò si chiuderà con un attivo di cassa di oltre 400000 euro. Notizia ininfluente!
Infatti i grandi vantaggi portati alla città dall’entrata in funzione del maximetrò non possono dipendere dai bilanci.
I servizi pubblici dovrebbero al massimo generare pareggi di bilancio, naturalmente se poi arrivano gli attivi, tanto di cappello.
Con la logica del profitto dovremmo chiudere scuole, ospedali, trasporti, cultura: è pur vero che lo sgoverno della destra le sta tentando tutte per distruggere quel che rimane dello stato sociale, ma appunto di sgoverno parliamo.
La questione  poggia sul significato profondo rappresentato dal maximetrò: un segno fisico e metaforico che marca la collettività, che vive proprio perchè nel bene e nel male la città ne parla, i cittadini lo usano, i turisti lo guardano a bocca aperta.
Le stazioni del maximetrò hanno arricchito l’architettura del panorama urbano, ma la cosa più interessante risiede nell’uso che centinaia di studenti ne fanno: quando un’opera, qualsivoglia sia, entra nella quotidianità, quando diviene parte della vita dei cittadini, bene, è allora che se ne può decretare il successo.
Se poi sono le generazioni più giovani ad appropiarsene è evidente che parlare di bilanci rischia di far perdere di vista il significato di comunità: devono essere i soldi a determinare il vivere civile, o le persone che lo innervano?
Una comunità dovrebbe porsi delle domande relative alle ragioni della convivenza e agli strumenti che ne determinano la qualità: il maximetrò rappresenta uno strumento di crescita collettiva nel momento in cui i cittadini lo usano senza più pensare ai bilanci, alle polemicucce di una destra inetta (che tra l’altro vota in consiglio regionale a favore del candidato presidente del centro sinistra! Bravi, grande opposizione! Modena si era assopita? Rossi tirava al piattello?).
Il segno grafico lasciato dal Maximetrò su Perugia indica una direzione: quella di una città che cresce senza la paura del domani.
Marco Pedercini