maxxiRoma può finalmente dire di possedere un museo di arte contemporanea, degno di una capitale europea.
Alla faccia di Sgarbi, Daverio e compagnia bella…
L’idea di realizzare il museo, inaugurato il 25 maggio scorso, parte nel lontano 1998 (attraversando ben sei Governi) con un concorso internazionale bandito dal Comune di Roma e vinto dall’architetta angloirachena Zaha Hadid.
Le motivazioni della giuria che ha scelto il progetto risiedono nel riconoscimento di una architettura innovativa a favore di una complessa articolazione degli spazi, capace di rispondere  alle molteplici destinazioni d’uso in un continuum di ambienti; l’edificio inoltre si integra perfettamente nel tessuto urbano, tanto da non essere subito percepibile percorrendo la via del quartiere. A me quest’ultima caratteristica sembra un suo grande pregio…
Zaha Hadid ha vinto su 273 concorrenti di fama mondiale.
Nonostante ciò, con italica precisione, il giorno dell’inaugurazione sono arrivate, puntuali, le polemiche…. Inutili quanto incredibili.
Ma sappiamo bene in che paese viviamo!
E’ arrivato Vittorio Sgarbi che ha definito l’opera ‘il mausoleo di Zaha Hadid e non un museo per contenere opere d’arte’, ribadendo poi che quegli spazi le respingono le opere d’arte anziché accoglierle… ‘non mi piace un museo che non vuole opere d’arte e che vuole essere museo di se stesso’.
Ha tenuto anche a sottolineare come fosse stato proprio lui a firmare il documento di avvio ai lavori, ritenendo ‘che in quella zona di Roma andasse bene’ ubicare quel museo; ‘non avrebbe di certo creato l’impatto ‘immondo’ dell’Ara Pacis di Richard Meier’, sistemando in un colpo solo due degli architetti più famosi del mondo… ma lui è Sgarbi, se lo può permettere…!
C’è di che essere sconfortati; perché non si lascia in pace l’architettura moderna d’autore in questo paese?
Perché non cavare Roma e altri luoghi (Ravello per esempio col suo magnifico auditorium progettato da Niemeyer e già chiuso) dal suo inerte e secolare provincialismo?
O ci toccheranno sempre le lezioncine dello Sgarbi di turno, piccato per questioni di visibilità personale e politica, eternamente alla ricerca di un riflettore, dicendo cose che fanno ridere tutto il mondo?
In Italia si è così attaccati al passato (imprescindibile, sia chiaro) osannato e citato anche se spesso maltrattato e bistrattato da non saper guardare al futuro.
L’arte contemporanea è difficile da comprendere; molti di noi rimangono perplessi davanti alle opere del XX secolo, figuriamoci di fronte a quelle del XXI…!
E l’Italia è forse il peggior paese in quanto a comprensione del contemporaneo, immobile com’è sotto una coltre di polvere secolare.
Interventi come quelli di Zaha Hadid, Richard Meier o Oscar Niemeyer dovrebbero poter aiutare a dare una spolverata…
Ma parafrasando Nanni Moretti: ‘con questa classe politica non ce la faremo mai!’
Carlotta Belloni, storica dell’Arte, nostra aderente.