Ospitiamo volentieri il pensiero di un nostro firmatario e sostenitore sul destino dell’Umbria nella questione federalista. Espungiamo dal suo articolo alcune frasi:

‘All’annuale convegno organizzato a Capri a fine ottobre dai giovani della Confindustria il ministro Tremonti ha rilanciato la questione meridionale. “Ci sono due Italie – ha detto – quella del Nord che tutti gli indicatori economici collocano nettamente al di sopra della media europea, ed una del Sud che sta dietro la Grecia e il Portogallo”. Ha sostenuto, e con qualche ragione, che il divario viene aggravato dalla dispersione della spesa pubblica nel Sud e se l’è presa con gli assessori meridionali, specialmente con quelli regionali. Ascoltandone il discorso mi sono chiesto: “Che fine ha fatto l’Italia di mezzo? E io, che vivo a Perugia, abito un non luogo?”.
Sembrerebbe di sì, a giudicare dal dibattito nazionale sul federalismo. Lo sbarco della Lega di Bossi a Gualdo, a Gubbio, nell’Alto Tevere questo esattamente vuole dirci, che l’Umbria, terra di nessuno, diviene terra di conquista. Agli umbri la scelta: potranno farne l’ultima propaggine della Padania o l’avamposto del Meridione, ma non pensino di rimanere fuori.
Forse a questa scelta secca c’è una alternativa: quella di non attendere che il federalismo fiscale entri in vigore e che qualcuno da Roma commissari l’Umbria come si vuol fare con le regioni meridionali.’…
Salvatore Loleggio