images17Una kermesse che cresce dentro e fuori le mura etrusche.

A Herat, ultimo luogo di corrispondenza dell’inviata del Corriere della Sera, Maria Grazia Cutuli, uccisa in Afghanistan il 19 novembre del 2001, sorgerà una scuola elementare.
Con questa notizia di speranza e di memoria, si è chiusa a Perugia la quarta edizione del Festival internazionale del giornalismo.
Alla Cutuli quest’anno era dedicato il premio giornalistico “Una storia da raccontare”, concorso rivolto a giovani aspiranti giornalisti vinto quest’anno da Martina Castigliani, Elena Cozzari, Silvia Barocci e per la sezione radio – tv, Mariangela Modafferi e Pasquale Filippone.
Molti i temi scottanti che hanno attraversato il Festival: dal futuro dell’informazione alle potenzialità del web, dal digitale alla radio, dall’informazione sul mondo islamico a quella sulla lotta alle mafie, dalla libertà di stampa ai limiti e confini del giornalismo italiano e internazionale.
All’interno di questo ampio dibattito, Fnsi, Articolo21 e Liberainformazione, hanno animato uno spazio dedicato al risarcimento civile, arma impropria con la quale i potenti tendono ad imbavagliare l’informazione, locale e d’inchiesta nel Belpaese dei Conflitti d’interesse e del Ddl sulle intercettazioni, in via di approvazione.
Tanti i giovani presenti alla kermesse perugina dedicata ai temi e ai protagonisti dell’informazione nazionale e internazionale.
E per chi si aspettava una passerella di volti noti e di giovani attirati solo dai personaggi famosi la IV edizione del Festival ha dimostrato quanto invece questo appuntamento sia sempre più uno spazio di confronto reale, duro, che non fa sconti a nessuno, da Al Gore a Saviano, da Bianca Berlinguer a Saad Hussin, corrispondente della BBC in Italia, tutti sono stati i destinatari di domande, curiosità e polemiche.
Quella del Festival del giornalismo sta sempre di più diventando una platea di professionisti dell’informazione capaci di ragionare 365 giorni all’anno per portare qui a Perugia temi attuali e problematiche nazionali e internazionali.
Con un elemento di novità: il coinvolgimento sempre più forte dei cittadini che ospitano il Festival ormai da quattro edizioni.
Un connubio quello fra la città di Perugia e il mondo dell’informazione destinato a durare nel tempo, attraversando tematiche care a questa terra:  dalla Pace nel mondo, alla lotta alle mafie, dall’integrazione all’attenzione alla diversità e al rispetto dell’Altro.
Roberto Morrione, Presidente di Liberainformazione