Caro, carissimo Presidente,
qualche giorno fa, con mio marito, guardavamo la trasmissione di Marco Travaglio Passaparola su Current.
Il tema era la Sanità in Puglia.
Di te, ad un certo punto, si è detto che avresti stabilizzato otto mila precari nella sanità, a ridosso delle elezioni.
Siamo rimasti senza parole.
Ci siamo detti che non era possibile, che no, tu no, tu non avresti potuto… che le cose non potevano stare come si voleva farle passare: una mossa elettorale ‘vecchiostildemocristiano’ .
Crediamo in te, nelle tue idee, nella tua e nostra forza, in una politica pulita, poetica, giovane, nuova, diversa.
Mio marito, pugliese come te, ha allora cercato di indagare, anche tra i suoi, per capire come stessero i fatti.
Ma, ti prego, non mi resta che chiederlo a te, Presidente caro: puoi chiarire che cosa è stato?
Grazie dell’attenzione e buon lavoro.
Monia Montagnini
Carissima sig.ra Monia,
sicuramente il dottor Travaglio fa riferimento al processo di «re-internalizzazione» delle attività cosiddette «non core», cioè non propriamente sanitarie, come per esempio il servizio del 118 o le pulizie degli ospedali. Noi abbiamo chiamato “internalizzazione” l’auto-produzione di servizi alla persona mediante società in house delle Asl, e l’abbiamo concepita non solo come una trasformazione della condizione soggettiva di lavoro, ma come un netto miglioramento del servizio sanitario a partire dai ruoli più di trincea come nel caso del 118. Abbiamo considerato l’internalizzazione come una voce di risparmio, visto che le esternalizzazioni rappresentano una lievitazione incontrollata della spesa sanitaria. .
Questo è stato quello che abbiamo fatto legiferando non per l’assunzione di 8000 persone ma per l’internalizzazione dei servizi con l’intenzione di assumere, attraverso le società in house, chi già stava lavorando per le società esterne quindi non assunti da noi, con un percorso iniziato molto prima delle elezioni.
Uomini e donne che all’indomani del voto unanime in Consiglio regionale avevano visto concretizzarsi la speranza di accedere ad una condizione lavorativa dignitosa e certa sul piano dei diritti. In ogni caso il Ministro Tremonti ha impugnato le norme dinanzi alla Corte Costituzionale, senza verificare la fondatezza delle nostre argomentazioni in merito alla convenienza sociale, sanitaria e persino economica delle internalizzazioni. Forse perché, come aveva dichiarato lo stesso Ministro, bisognava evitare la propagazione di un contagio.
Questo è quanto e continuerò a combattere per migliorare la condizione di questi lavoratori checchè ne dica il dottor Travaglio
Un caro saluto
Nichi Vendola