Poco prima di rendere l´anima, il Profeta Maometto raccomandò ai suoi compagni di salutare chiunque incontrassero sul loro cammino con le parole «assalam allikum» (letteralmente: la pace sia con voi): un saluto che è una premessa al paradiso. Nel frattempo quest´espressione è diventata banale: la pronunciano tutti i musulmani per darsi il buongiorno o la buonasera.Ora, da quando lo ha pronunciato il presidente Obama, questo augurio è diventato di moda. All´inaugurazione, il sindaco di New York Bloomberg e quello di Brooklyn si sono mostrati fieri di ripetere questa formula, suscitando gli applausi della sala. Non si era mai visto nulla del genere in questa parte dell´America, profondamente segnata dalla tragedia dell´11 settembre. L´equazione islam = terrorismo sta scomparendo. I sette milioni di cittadini americani di confessione musulmana si sentono riconosciuti, e sono grati a Obama di aver ridato loro la dignità..
È bastata una formula, e soprattutto un discorso ben preparato perché l´America, o quantomeno buona parte della sua popolazione, incominci a guardare ai musulmani con un po´ di simpatia, o se non altro senza pregiudizi… L´islam non è solo una religione, è anche una cultura, una civiltà. Il suo travisamento da parte di voci estremiste e fanatiche è un atto anti-musulmano. È necessario riabilitare il rapporto col diverso. Gli americani del Dipartimento di Stato presenti a quella conferenza hanno detto e ripetuto: dobbiamo attenuare le tensioni esistenti e conoscerci a vicenda… Si sta delineando una nuova America. Un membro del Dipartimento di Stato si è scusato con un invitato arabo che aveva incontrato qualche difficoltà per ottenere il visto d´ingresso negli Stati Uniti.
da La Repubblica del 12 giugno 2009 (nella foto Tahar Ben Jelloun)