Indovinello:
Cosa fanno trenta studenti di architettura e grafica per una settimana nel centro storico di Perugia?
Pensateci; non vanno in giro trotterellando, ma creano nuove sinergie e ridanno vita a uno storico luogo della città, il mercato coperto.
L’obbiettivo era chiaro fin dal principio: utilizzare il patrimonio edilizio esistente e gli spazi aperti vuoti, in abbandono o sottoutilizzati di proprietà pubblica o privata, per riattivarli con progetti legati al mondo della cultura e dell’associazionismo, dell’artigianato, dell’accoglienza temporanea per studenti e turisti.
A parole può sembrare facile eppure questi non sono processi rapidi, è necessario seguire delle tappe precise, creare una rete di persone con lo stesso obbiettivo, attivare le associazioni locali.
L’abbrivio lo hanno dato i partecipanti del Workshop Happinessie, il mostro della felicità organizzato dall’ISIA di Urbino, l’associazione temporiuso.net con il DIAP – Politecnico di Milano e in collaborazione con l’associazione perperugia e oltre, tenutosi a Perugia durante Festarch, il festival internazionale dell’architettura.
Organizzati in quattro tavoli di lavoro conoscere, ascoltare, arrivare, scoprire, gli studenti hanno dialogato con istituzioni, commercianti e cittadini per dare soluzioni tangibili ad una delle tematiche più delicate della città di Perugia: il declino e il progressivo abbandono del centro storico.
Il prodotto finale del Laboratorio Tematico è una serie di pubblicazioni, online e su carta stampata, dei sette giorni di laboratorio tematico; durante Festarch sono stati realizzati manifesti, adesivi e installazioni, poi affissi in differenti luoghi nevralgici del centro: lo scopo era quello di porre una lente d’ingrandimento sul mercato coperto come esempio di una ben più ampia moltitudine di luoghi abbandonati all’interno della cerchia delle mura medievali di Perugia (una mappatura in fieri degli spazi è consultabile qui https://maps.google.it/maps/ms?msid=214049518475930041846.0004bf0f5aaf13fffe532&msa=0); l’ultimo giorno è stato perciò organizzato un evento-manifesto all’interno del mercato coperto ideato con lo scopo di dimostrare che anche senza progetti dai budget milionari si possono creare delle realtà fisiche catalizzatrici di eventi e socialità.
La risposta della cittadinanza è stata immediata a dimostrare una elevata sensibilità verso tali temi; inutile aggiungere che questo è solo il punto di partenza, il processo di riappropriazione del centro storico non deve fermarsi e deve essere premura delle istituzioni e delle associazioni di cittadini farsi promotori di nuove proposte che impediscano il processo di fossilizzazione del centro storico.
L’intero lavoro è consultabile sul blog del workshop http://happinessieperugia.blogspot.it/ e su abitare.it http://www.abitare.it/festarch-2012/2012/06/08/happinessie-la-felicita-e-un-mostro/ .
Pietro Pedercini