Perugia Galleria Nazionale dell’Umbria
10 aprile – 5 settembre 2010
curata da Tanja Solci
allestimento: Peter Bottazzi
Sono appena uscita dalla mostra di Steve Mc Curry che davvero mi è rimasta impressa.
E’ maestosa la Sala Podiani che la accoglie, poderoso e elegante l’allestimento che affolla quell’altezza smisurata con un graticcio che non si appoggia nemmeno per scherzo alle pareti intoccabili della sala, ottime le luci che producono un disegno di ombre sul pavimento di grande suggestione e provvedono ad un illuminamento perfetto su didascalie e foto.
La messinscena è proprio inappuntabile per mostrare foto altrettanto inappuntabili.
Il risultato è esteticamente perfetto.
Tuttavia le foto di Mc Curry, magnificamente riprodotte, che hanno colori di suprema eleganza, che mostrano intrecci di forme umane e naturali perfettamente cadenzate raccontano di guerre tragiche che infestano il mondo da moltissimi anni…. Tutto è sospeso in una nuvola di indifferenza di senso, di emozioni.E allora mi chiedo: ma il linguaggio della sofferenza, della miseria, della violenza, della morte può produrre in noi solo… percezioni estetiche?
Bella senz’anima, canta Cocciante.
Le didascalie della mostra non si incaricano del resto più di tanto di fornire informazioni su cosa c’è dietro e dentro quelle immagini di passione….
Il video racconta in ultimo della ricerca dell’autore (ricordate il Chi l’ha visto televisivo?) di quel volto della giovane afgana che girò il mondo, fotografato in un campo profughi in chissà quale anno di quell’efferata guerra che dura nel Paese da più di ventitre anni ….
Daria Ripa di Meana