Giovedi 18 novembre si è tenuta presso la palestra della Scuola Media Pascoli in via Cortonese, un’assemblea tra genitori, insegnanti, personale ATA e le istituzioni della nostra città, rappresentate dal Sindaco Boccali e dall’assessore Monia Ferranti.
Questa assemblea è il risultato dell’azione del comitato dei genitori delle scuole Falcone e Borsellino (Prepo), Casaglia, Balanzano e Pascoli (M. Alta) che sta portando avanti una azione di contestazione delle metodologie applicate dal Comune, in accordo con la Provincia, nell’adozione di nuovi criteri di suddivisione dei circoli scolastici di Perugia, il cosiddetto “dimensionamento” delle scuole.
Un’assemblea affollatissima di persone preparate e arrabbiate.
Comincio subito col dire che il nostro Sindaco e l’ Assessora hanno fatto una ben magra figura.
Incalzati da domande pressanti e ben circostanziate non hanno saputo che (non) rispondere nel solito politichese privo di contenuti e denso di fumo.
Il punto è l’incomprensibilità dell’azione che questa amministrazione sta compiendo sulle scuole dell’obbligo della nostra città.
In nome di un principio di “territorialità” si stanno smembrando circoli didattici (come il 3°, fiore all’occhiello dell’istruzione primaria cittadina) o realtà come la scuola Media Pascoli che si vuole dividere in due scuole diverse. Ovviamente il Sindaco porta come obiettivo la razionalizzazione e il risparmio e, benchè gli sia stato dimostrato dati alla mano, che entrambi sono del tutto infondati, fa orecchie da mercante.
Neppure l’intervento di un ex dirigente stimato e conosciuto come Caldari, il quale ha chiesto il perchè della volontà di separare le scuole facenti parte del 3° circolo, la cui costruzione nell’eccellenza dell’offerta formativa è costata 16 anni di lavoro, ha ottenuto una risposta.
Così come non  hanno ottenuto risposta i tanti genitori appartenenti a zone della città che tradizionalmente iscrivono i propri figli in certi istituti e invece si troverebbero a doverli iscrivere obbligatoriamente in altri, scelti dal Comune dividendo la città con il righello e la squadra (qualcuno ha detto dall’elicottero) senza tenere conto della storia di appartenenza o delle direttrici del traffico (è il caso di Casaglia che dovrebbe iscrivere gli alunni non più alla media di Via Pinturicchio, come da tradizione, ma a Ponte Felcino, o di Montebello costretto ad arrivare a san Martino in Campo).

Il maggior rimprovero alle Istituzioni – rimproveri in certi casi molto coloriti – è stato comunque quello di aver agito “sottobanco”, di non aver coinvolto i rappresentanti di Istituto e di Circolo nella costruzione di questo percorso, ma di aver agito in proprio, tirando fuori dal cappello a cilindro questo bel coniglio già fatto.
Ancor più grave il fatto che l’assemblea di giovedì abbia avuto luogo dopo l’approvazione nel pomeriggio di una delibera comunale che ha praticamente fissato il procedimento a restare così com’è, gettando nella mischia il palliativo di una posposizione dell’attuazione di esso di circa un anno, cosa del tutto inutile, e anzi utile solo a prolungare l’agonia delle scuole coinvolte.
La decisione è presa, nessun tavolo verrà riaperto per ascoltare e ragionare con i cittadini.
Un genitore ha dichiarato pubblicamente che non avrebbe più votato questo Sindaco, facendo venire quasi giù la palestra per gli applausi.
Boccali dovrebbe meditare.
A parer mio entrambi si sono meritati pienamente le frecciate ironiche, la causticità, l’arrabbiatura, l’amarezza, la sfiducia di tutti i presenti.
Non una delle persone presenti ha dimostrato comprensione per i rappresentanti delle Istituzioni.
La qual cosa dovrebbe farli riflettere…

Carlotta Belloni